GIOVANNI PASCOLI ‒ X
agosto – Alberto Lupo
San Lorenzo , io lo so
perché tanto
di stelle per l'aria
tranquilla
arde e cade, perché si
gran pianto
nel concavo cielo
sfavilla.
Ritornava una rondine
al tetto :
l'uccisero: cadde tra i
spini;
ella aveva nel becco un
insetto:
la cena dei suoi
rondinini.
Ora è là, come in
croce, che tende
quel verme a quel cielo
lontano;
e il suo nido è
nell'ombra, che attende,
che pigola sempre più
piano.
Anche un uomo tornava
al suo nido:
l'uccisero: disse:
Perdono ;
e restò negli aperti
occhi un grido:
portava due bambole in
dono.
Ora là, nella casa
romita,
lo aspettano, aspettano
in vano:
egli immobile,
attonito, addita
le bambole al cielo lontano.
E tu, Cielo, dall'alto
dei mondi
sereni, infinito,
immortale,
oh! d'un pianto di
stelle lo inondi
quest'atomo opaco del
Male!