VITTORIO SERENI  -  l’equivoco – Cristina Zamboni

 

Di là da un garrulo schermo di bambini

pareva a un tempo piangere e sorridermi.

Ma che mai voleva col suo sguardo

la bionda e luttuosa passeggera?

C’era tra noi il mio sguardo di rimando

e, appena sensibile, una voce:

amore – cantava – e risorta bellezza…

Così, divagando, la voce asseriva

e si smarriva su quelle

amare e dolci allèe di primavera.

Fu lento il barlume che a volte

vedemmo lambire il confine dei visi

e, nato appena, in povertà sfiorire.

 

 

 

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