PABLO NERUDA – Raul
Bova
Ho fame della tua
bocca, della tua voce, del tuoi capelli
e vado per le strade
senza nutrirmi, silenzioso,
non mi sostiene il
pane, l'alba mi sconvolge,
cerco il suono liquido
dei tuoi piedi nel giorno.
Sono affamato del tuo
riso che scorre,
delle tue mani color di
furioso granaio,
ho fame della pallida
pietra delle tue unghie,
voglio mangiare la tua
pelle come mandorla intatta.
Voglio mangiare il
fulmine bruciato nella tua bellezza,
il naso sovrano
dell'aitante volto,
voglio mangiare l'ombra
fugace delle tue ciglia
e affamato vado e vengo
annusando il crepuscolo,
cercandoti, cercando il
tuo cuore caldo
come un puma nella
solitudine di Quitratúe